L’organizzazione senza scopo di lucro dedicata alla moda etica, conosciuta con il nome di “Vesti la Natura”, si configura come un agente di rinnovamento in un contesto in cui i valori essenziali di rispetto, equilibrio ed estetica sono intrinsecamente legati all’idea di moda.
La missione di questa associazione è focalizzata sulla diffusione dei principi della moda sostenibile, mediante l’educazione e l’incoraggiamento dei consumatori a compiere scelte d’acquisto più responsabili. La collaborazione attiva con produttori, artigiani, marchi e distributori costituisce un impegno tangibile per intraprendere un percorso di cambiamento.
Nel 2016, Cristian Perinelli ha concepito il blog “Vesti la Natura” con l’obiettivo primario di promuovere la moda sostenibile e cruelty-free. Attraverso iniziative come ecoFashion, un motore di ricerca dedicato a brand e negozi di moda, e con una community di oltre 30 mila utenti e 40 mila visite al mese, il blog ha naturalmente evoluto verso la creazione dell’associazione no-profit nell’aprile del 2021.
Nonostante le sfide della pandemia nel 2021, l’associazione si è distinta per la sua perseveranza nel promuovere un sistema moda pulito e trasparente, sfruttando la situazione anomala come un’opportunità per favorire un cambio di paradigma. L’obiettivo è diventare il motore “green” di un circolo virtuoso per una moda responsabile, fondato su principi di responsabilità, equilibrio, amore e bellezza.
L’associazione si impegna a sostenere coloro che si avvicinano alla sostenibilità, inclusi quelli che vivono l’industria tessile quotidianamente, oltre a incoraggiare la curiosità di individui interessati ad arricchire il proprio bagaglio culturale.
Ruggero Giavini, intervistato da Celeste Priore su Moda Genetica, condivide la sua esperienza nel settore tessile, sottolineando l’importanza della sostenibilità ambientale e sociale. Racconta di come l’Italia, pur essendo un punto di riferimento per la moda, deve continuare a evolversi e coinvolgere i giovani nel settore. Ruggero evidenzia il cambiamento nei diritti umani come elemento chiave nel settore tessile, sottolineando l’importanza di rispetto e dignità nel lavoro. Infine, parla dei cambiamenti tecnologici nel settore, evidenziando come la digitalizzazione e le nuove tecnologie stiano contribuendo a rivoluzionare la filiera tessile, pur mantenendo la centralità della passione e della creatività nel processo produttivo.
Vesti la natura: associazione noprofit di moda etica. Intervista a Ruggero Giavini
Come si presenta attualmente la situazione nel settore tessile italiano?
Interpellato su questo tema, Ruggero Giavini offre una prospettiva avvincente, evidenziando la ricchezza e la fortuna dell’Italia nel vivere di passioni e emozioni. Questo fervore si riflette nell’impegno costante della classe imprenditoriale, sempre pronta ad affrontare le sfide attuali e future, e nella continua ricerca di materiali innovativi. La bellezza intrinseca dei prodotti italiani, che spesso diamo per scontata, è una caratteristica radicata nell’animo del popolo italiano, abituato al bello e all’estetica.
Ruggero sottolinea che nonostante le difficoltà incontrate negli ultimi anni, il comparto tessile italiano è preparato per il futuro. Tuttavia, ritiene che sia essenziale avvicinare i giovani a questo settore, ancora ricco di fascino e opportunità.
E all’estero? Qual è la situazione nel settore tessile?
Ruggero afferma che i Paesi stranieri continuano a guardare all’Italia come fonte di novità e fascino nei prodotti tessili. Tuttavia, avverte che ciò non deve portare a una sottovalutazione della concorrenza. Molti Paesi esteri, alcuni più di altri, stanno facendo progressi significativi e presentano aziende all’avanguardia e sensibili alla sostenibilità. Ad esempio, cita il Portogallo come un Paese che si è evoluto notevolmente negli ultimi anni, presentando aziende moderne e attente all’impatto ambientale.
La Turchia, nota precedentemente principalmente per la produzione a basso costo, ha compiuto una trasformazione significativa. Molte aziende turche hanno adottato approcci più sostenibili, prestando attenzione ai gusti di mercato e ai diritti dei lavoratori. Ruggero sottolinea che solo attraverso un confronto costruttivo sarà possibile mantenere la leadership italiana nel settore tessile.
Cosa sta cambiando nel tempo nel settore tessile?
Quando si tratta di cambiamenti nel tempo, Ruggero offre una prospettiva equilibrata. Afferma che tutto e niente stanno cambiando nel settore tessile e dell’abbigliamento. Sebbene le tecnologie stiano avanzando rapidamente, il settore continua a basarsi sui fondamenti di un’arte nobile e antica.
Un cambiamento significativo che coinvolge l’intero mondo è il maggiore rispetto per i diritti umani. Ruggero sottolinea l’importanza di non considerare il problema risolto, ma riconosce che la situazione è in miglioramento. Un altro aspetto che sta cambiando è il modello di business, influenzato dalle evoluzioni economiche, dalle regole di mercato e dai gusti dei consumatori. Questa mutevolezza rappresenta nuove sfide e opportunità che richiedono adattabilità e flessibilità da parte delle aziende del settore tessile.